I servizi


Il servizio viaggiatori

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stazione di Saluzzo (primavera 1980): incrocio di automotrici ALn 772 (foto G. C. Porta).

Il movimento dei passeggeri sull'Airasca-Saluzzo-Cuneo è sempre stato caratterizzato dal pendolarismo operaio e, più recentemente, da quello degli studenti. Giunti ad Airasca, i passeggeri provenienti dalle località della pianura pinerolese, site lungo la linea, trovavano coincidenza per Torino e per Pinerolo, mentre quelli di Saluzzo e dintorni si riversavano su Savigliano, per poi proseguire lato Torino o lato Cuneo.

La maggior parte dei treni copriva il percorso Airasca-Cuneo e viceversa, ma erano anche previste delle corse dal tragitto più breve come l'Airasca-Saluzzo, l'Airasca-Moretta, la Moretta-Cuneo, la Cuneo-Saluzzo e la Cuneo-Busca-Dronero. Altre relazioni erano la Torino-Airasca-Moretta e la Torino-Airasca-Saluzzo. Quando era ancora in funzione la linea Moretta-Cavallermaggiore, esistevano addirittura le corse Airasca-Nizza Monferrato e Alessandria-Moretta!

La composizione-tipo di un treno espletante il servizio viaggiatori sul percorso Airasca-Saluzzo-Cuneo prevedeva, per le locomotive a vapore, una o due carrozze e un bagagliaio a due assi. Le automotrici, invece, viaggiavano per lo più singolarmente, di rado in coppia. Quasi tutti i treni appartenevano alla categoria degli "accelerati", detti "locali" a partire dal 1975.

Durante i primi anni di esercizio della linea e fino agli albori del '900, la tratta Airasca-Cuneo era percorsa da quattro-cinque coppie di treni viaggiatori al giorno, fra omnibus, misti e accelerati, con servizio di seconda e terza classe e con un tempo medio di percorrenza di circa due ore e venti minuti.

Nel 1903 il prezzo del biglietto fra Airasca e Saluzzo (o viceversa) era di lire 5,65 (seconda classe) e di lire 3,65 (terza classe).

La situazione non cambia molto negli anni seguenti, nemmeno fra le due guerre. Non si registra, infatti, né un sostanziale aumento della frequenza delle corse, né un'apprezzabile riduzione dei tempi di percorrenza.

Negli anni '60, invece, si riscontra un sensibile incremento del numero dei treni circolanti (le coppie di treni, infatti, raggiungono la decina), mentre i tempi di percorrenza rimangono pressoché contenuti nelle due ore.

La novità più rilevante consiste, però, nella previsione di una coppia di treni diretti sul percorso Cuneo-Torino P.N. (via Saluzzo-Airasca) e viceversa, con l'impiego della "nuova" automotrice ALn 772 espletante il servizio di prima e seconda classe. L'intero percorso richiedeva un paio d'ore circa, a fronte dello stesso tempo richiesto per la corsa di un accelerato fra Airasca e Cuneo. Tale risparmio di tempo non poteva che essere dovuto al minor numero di fermate previste, soprattutto fra Torino e Airasca.

In quegli anni, Torre S. Giorgio e Cervignasco erano le sole stazioni dell'Airasca-Saluzzo dove, per alcuni treni viaggiatori, non era prevista la fermata o questa era facoltativa, cioè da effettuarsi solo in presenza di viaggiatori in partenza e/o in arrivo. Facendo riferimento, invece, all'intero asse Airasca-Saluzzo-Cuneo, era Tarantasca la fermata più "trascurata", nonostante la tratta Cuneo-Busca fosse interessata anche dalle corse Cuneo-Dronero e viceversa. Non per nulla sarà la prima fermata, in ordine di tempo, a essere soppressa a causa di un traffico viaggiatori pressoché inesistente.

Gli ultimi anni di attività dell'Airasca-Saluzzo vedono un drastico ridimensionamento della frequenza delle corse e, nonostante il nuovo armamento, i tempi di percorrenza non risultano migliorati.

Fino al 17 giugno 2012, le tratte Cuneo-Saluzzo e Saluzzo-Savigliano erano adibite al servizio viaggiatori Cuneo-Savigliano (via Saluzzo) e viceversa, effettuato da appena sette coppie  di treni al giorno, festività escluse, ma integrato dalle autocorse (nove coppie al giorno).

Sulla tratta Cuneo-Saluzzo - dopo la soppressione, in tempi più o meno recenti, delle fermate di Roata Rossi, Tarantasca e Villafalletto - erano rimaste attive quelle di Busca, Costigliole Saluzzo, Verzuolo (l'unica presenziata) e Manta. Sulla tratta Saluzzo-Savigliano, invece, era stata soppressa l'unica fermata intermedia di Lagnasco. In origine esisteva anche la fermata intermedia di Madonna delle Grazie, a poco più di tre chilometri da Savigliano.

Mentre il servizio da Saluzzo a Savigliano era molto frequentato dai pendolari saluzzesi che, come detto sopra, si riversavano poi verso Torino e Cuneo, da Saluzzo a Cuneo il movimento viaggiatori era piuttosto scarso.

Il servizio su queste tratte era effettuato esclusivamente dalle automotrici ALn 663 e dal più recente "Minuetto". 

Orario ferroviario del 14 novembre 1938.


Il servizio merci

L'Airasca-Saluzzo-Cuneo era una ferrovia che faceva da "cerniera" fra la pianura e la montagna. I prodotti di quest'ultima, infatti, rappresentavano la maggior parte delle merci in transito: legname, patate, castagne, pietre da costruzione, carbone di legna, ma anche bestiame e prodotti caseari. Vi transitavano pure tessuti, concimi, granaglie e laterizi.

Si arrivò a registrare il picco di 815 treni merci nell'anno 1962 (370 verso Saluzzo e 445 verso Airasca), con una media di 2,2 treni al giorno.

Nella stagione di raccolta e spedizione della frutta (pesche, pere, mele, albicocche e altro ancora) non era inconsueto scorgere, nella stazione di Saluzzo, binari occupati da carri merci, quasi sempre "Interfrigo", manovrati da una 880 e spesso anche da due. Torna alla memoria il grande movimento che, un tempo, caratterizzava questo scalo e che era rappresentato, al di fuori della stagione suddetta, da carri di legname e di prodotti della vicina cartiera di Verzuolo, nonché da carri di pietrisco provenienti dal caricatore di Costigliole.

Fin dagli anni '30 era attivo, per il trasporto merci, il servizio ferroviario "passante" Cuneo-Saluzzo-Savigliano. Già allora quest'ultima località costituiva lo sbocco dello scalo di Saluzzo in quanto collocata sulla Torino-Fossano dove, grazie alla trazione elettrica, i convogli avevano velocità e composizioni assai maggiori di quelli della linea Airasca-Saluzzo-Cuneo.

Nonostante l'impiego delle locomotive-tender 875 e 880, i convogli merci sull'Airasca-Saluzzo-Cuneo erano assai pesanti da trainare, dovendosi ricorrere sovente alla doppia trazione. Nei periodi di punta, le suddette locomotive venivano sostituite dalle 730, 740 o anche dalle poderose 477, ma limitatamente a Saluzzo in quanto la linea per Airasca non ne consentiva il transito a causa delle pessime condizioni dell'armamento.

Lo spopolamento delle valli montane, che avevano il loro punto di raccolta e smistamento negli scali di Saluzzo, Dronero e Barge, ha drasticamente ridimensionato il traffico merci delle ferrovie della zona. La lentezza delle comunicazioni su queste linee e la concorrenza del servizio stradale hanno poi fatto il resto.

Insistentemente, ma forse senza troppa convinzione, erano stati richiesti collegamenti veloci con Torino e l'istradamento per Saluzzo della relazione Cuneo-Milano. Non sarebbe stato da sottovalutare, infine, un collegamento con Savona o con Genova (via Savigliano-Cavallermaggiore-Bra-Alba-Acqui).

L'ultimo treno merci con trazione a vapore del Nord d'Italia, regolarmente assicurato, è stato il Cuneo-Vigone.

Sull'attuale Cuneo-Saluzzo i treni merci sono a carico dei locomotori diesel di Cuneo che coprono le tre coppie giornaliere previste (una Cuneo-Verzuolo e due Cuneo-Busca), trainando carri tramoggia ed Eaos.

Considerata la presenza del mulino di Busca e, soprattutto, della cartiera "Burgo" a Verzuolo, detta linea vede nel trasporto merci la sua ormai unica risorsa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ferrovia Airasca-Saluzzo (agosto 1978): il treno merci raccoglitore Cuneo-Airasca, trainato dalla locomotiva 800.008, in sosta nella stazione di Vigone (foto G. C. Porta).